Oggi parliamo di disturbi del comportamento alimentare con la dietista Dott.ssa M. Teresa Valitutti, che sceglie non a caso il mese di giugno per trattare questo argomento: infatti, proprio il 2 giugno ricorre la giornata mondiale per la sensibilizzazione sui disturbi alimentari promossa da diverse associazioni di tutto il mondo. Tuttavia ci teniamo a ricordare anche il 15 marzo, giornata nazionale del “Fiocchetto Lilla”, promossa in Italia e fortemente sentita dalle nostre associazioni perché proprio in quel giorno perse la vita una giovane 17enne italiana malata di bulimia.

I disturbi del comportamento alimentare (noti come DCA, più recentemente rinominati DAN) sono un gruppo di patologie dell’area psichiatrica la cui caratteristica comune è quella di alterare significativamente la relazione col cibo il peso e le forme corporee in risposta a un più profondo e complesso disagio psicologico non altrimenti esprimibile. La qualità di vita del soggetto affetto è fortemente compromessa a livello relazionale e occupazionale, nonché la salute mentale e fisica sono messe costantemente a rischio.
Negli Stati Uniti i DAN rappresentano la prima causa di morte per malattia mentale e in Italia sono la seconda causa di morte tra gli adolescenti.
È importante sapere che queste patologie sono multifattoriali, cioè più cause diverse concorrono alla loro insorgenza, allo scatenamento e al mantenimento nel tempo.

I DAN colpiscono entrambi i sessi (con una netta prevalenza nelle donne) e tutte le età (con prevalenza di insorgenza nella fascia d’età 10-20 anni, ma con sempre più casi anche tra adulti e anziani).
Nonostante i riconosciuti benefici dell’attività fisica sulla salute umana, una categoria maggiormente a rischio di sviluppo di DAN è quella degli sportivi, sia amatoriali sia agonisti. In particolare sembrerebbero maggiormente colpite quelle attività legate al controllo del peso e/o delle forme corporee (danza, pattinaggio, atletica, body-building, ciclismo, ecc.).
Gli ultimi dati ipotizzano 4 milioni di malati di un DAN in Italia ma i numeri esatti sono difficili da conoscere per la tendenza delle persone affette a occultare il proprio disturbo ed evitare l’aiuto dei professionisti. Dunque questi numeri certamente sottostimano la reale diffusione di tali patologie, che dopo la pandemia da Covid-19 si stima siano aumentate di oltre il 30%.

L’OMS considera i DAN una delle priorità da affrontare nel campo della tutela della salute mentale e fisica fin dall’età evolutiva e dall’adolescenza.

Di DAN si muore (in Italia siamo a circa 4000 morti l’anno) e più è tempestivo l’intervento terapeutico più è alta la possibilità di guarigione.

I sintomi più frequenti di un DAN sono:

  • Eccessiva preoccupazione per il proprio peso;
  • Eccessiva preoccupazione per la propria forma fisica;
  • Eccessiva preoccupazione per il cibo;
  • Calo del consumo di cibo;
  • Abbuffate;
  • Alta selettività nei confronti del cibo;
  • Vistose oscillazioni di peso ( 3 Kg o valori superiori) in tempi brevi;
  • Ricorso frequente a diete;
  • Vomito autoindotto;
  • Abuso di diuretici o lassativi o pillole/prodotti per dimagrire;
  • Digiuni e/o salto di pasti;
  • Attività fisica compulsiva.

La terapia attualmente validata per la cura dei DAN è l’approccio multidisciplinare integrato, dove le figure terapeutiche cardine sono lo psicologo psicoterapeuta di indirizzo cognitivo comportamentale (CBT-E) e specializzato in DAN, lo psichiatra, il medico di base e/o un medico di medicina interna, il dietista/nutrizionista specializzato in DAN. A questo team possono aggiungersi, a seconda del caso, altre figure professionali. In caso di minorenni, è importante che i genitori seguano a loro volta un percorso psicoterapico di tipologia sistemico-famigliare e che partecipino ad attività e gruppi di sostegno.

L’ospedalizzazione si rende necessaria e insostituibile quando le condizioni psico-fisiche della persona sono critiche. Prima di arrivare a quel punto però si può fare molto.

A livello di prevenzione è possibile infatti intervenire, partecipando ad eventi di sensibilizzazione e informazione. Ma non solo: in caso di una iniziale alterazione del comportamento alimentare si può affrontare il problema a livello ambulatoriale con un professionista della nutrizione competente in DAN, che saprà anche valutare come/quando indirizzare verso l’intervento dello psicoterapeuta, se non già in atto.

Inoltre, è tristemente evidenziato da molteplici studi scientifici che sottoporsi a una qualsiasi dieta (sia auto-prescritta sia imposta da un professionista) è uno dei più potenti fattori scatenanti di un DAN, pertanto qualora si riscontrassero uno o più dei sintomi sopra elencati, anche ad intensità lieve, è di estrema importanza non ricorrere a diete o fai-da-te e invece rivolgersi immediatamente a uno dei professionisti sanitari abilitati al trattamento di queste problematiche.

Nutrizionista Monza Villasanta OsnagoIl nostro centro offre la consulenza della Dott.ssa Valitutti che da anni si occupa di sana alimentazione, specializzata in DAN e che pratica un protocollo di cura di tipo non prescrittivo, molto indicato per la prevenzione di un qualsiasi DAN e anche per la riabilitazione ed educazione alimentare in caso di malattia già attiva, come supporto al resto dell’equipe terapeutica dello specifico paziente (lo ricordo: da un DAN non si guarisce mai solo tramite l’intervento nutrizionale, così come non è possibile riabilitarsi solo col lavoro dello psicoterapeuta).